I favolosi 100 anni di Erminio Maggi
Tre giorni di festeggiamenti per un traguardo davvero importante! Anche se l’anagrafe dice: “ Nato a Campomorone il 26 gennaio 1912”, Erminio non dimostra certo i suoi cent’anni ma molti di meno; è una persona straordinaria che ha girato il mondo, parla quattro lingue e racconta la sua vita con la fresca lucidità di un giovanotto che abbia viaggiato nel passato e sia ancora proiettato nel futuro. Ogni giorno fa la spesa e compra il giornale che legge rigorosamente al bar, senza occhiali. Tutti a Isoverde hanno voluto tributargli un omaggio: l’ANPI, il Circolo Arci, l’Associazione Cristiana Genitori, la Parrocchia e la Pubblica Assistenza lo hanno messo per una sera al centro dell’attenzione, ed è in queste occasioni che Erminio ha parlato della sua vita e dei suoi ricordi. Ascoltarlo è stato come aprire una finestra sulla storia d’Italia e delle nostre valli; sulle tremende difficoltà affrontate dai nostri nonni, sulla loro incrollabile determinazione a dare al nostro paese prospettive che forse le generazioni successive non hanno saputo abbastanza apprezzare e difendere. Erminio va a ruota libera: racconta del suo lavoro da meccanico nello iutificio Costa e di come dovette emigrare per cercare lavoro in Germania restandovi bloccato per tutta la durata della seconda guerra mondiale; è toccante sentirlo raccontare, con una vena di malinconia, di quando nel 1947 sposò la sua Maria, la “più bella del Pavian” come dirà Cesare Megazzini in una poesia a lui dedicata, e di come, appena finiti i festeggiamenti, lui partiva per la Svezia inseguendo il lavoro e lei tornava a casa dalla mamma in attesa di tempi migliori che arriveranno solo sei mesi dopo, quando la sposina potè finalmente riunirsi al marito nelle terre svedesi…..impossibile non domandarsi quante coppie di oggi sarebbero in grado di affrontare e superare prove del genere. Ma le storie mica finiscono qui….volete sapere di quando si interessò per far venire al Genoa due suoi colleghi meccanici di Malmoe? Era il 1950 ed insieme a Erminio lavoravano due giovanotti, “buoni calciatori”, dice lui con aria di chi sa il fatto suo; così, tramite il dott. Parodi ed il Dott. Ravano e grazie a 400 corone anticipate dal nostro Erminio e mai restituite, giungono a Genova Borje Tapper e Stellan Nilsson. I due, oltre che fare i meccanici, giocavano in Nazionale Svedese insieme a gente come Nordhal, Liedholm e Gren e nel 1948 avevano vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Londra……anche il calcio non è più esattamente quello di allora. Gli aneddoti ed i ricordi di dieci anni passati in Svezia e quarantotto in Svizzera sono tantissimi e si susseguono incessanti nelle parole di Nonno Erminio come, per esempio, guidare l’auto fino a 92 anni da Isoverde a Losanna per andare a trovare la figlia Cesarina. Tuttavia non possiamo né abbiamo l’ardire di delineare qui la biografia di questa persona davvero speciale; l’unica cosa che possiamo ancora fare è augurare ad Erminio cento di questi giorni ed a tutti noi tante e tante di queste persone; quando gli facciamo l’ultima fatidica domanda su come si fa ad arrivare a cent’anni ecco la risposta: “Mangiare sano, curare la persona, camminare tanto e fare tanto sport, come quando negli anni trenta, avevano appena aperto le piscine di Albaro ed io ci andavo a nuotare con un mandillo da gruppi al posto del costume che non potevo permettermi”…..fantastico!! Ancora Auguri e Grazie di cuore, Sig. Erminio Maggi.
Ermina Rebora
![]() |
![]() |
Festeggiamanti in Croce |
© P. A. Croce Verde Isoverde 1910